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Sciopero della fame di attiviste e attivisti curdi in tutto il mondo



Fonte:

Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia, Comunità Curda in Italia, Rete Kurdistan Italia


Perché uno sciopero della fame?

Lo sciopero della fame come strumento di protesta politica spesso viene rifiutato o incontra incomprensione. Nella storia del movimento democratico di opposizione in Turchia tuttavia, gli scioperi della fame hanno una lunga tradizione. Spesso vengono usati dalle carceri contro la repressione da parte dello Stato come ultima possibilità di protesta. Il 7 novembre 2018 la deputata dell’HDP (Partito Democratico dei Popoli) e co-Presidente dell’associazione della società civile DTK (Congresso Democratico dei Popoli), Leyla Güven, nel carcere di Amed (Diyarbakir) ha iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato. La politica 54enne chiede che venga revocato l’isolamento di Abdullah Öcalan sull’isola carcere di Imrali. Il 25 gennaio 2019 Leyla Güven è stata rilasciata dal carcere. Da allora continua lo sciopero della fame nella sua abitazione ad Amed. Leyla Güven ha iniziato un movimento di protesta al quale si sono unite migliaia di persone. Dato che in Turchia non c’è più alcuno spazio per un’articolazione politica aperta, alle attiviste e agli attivisti politici non resta che il tentativo di risvegliare l’opinione pubblica internazionale attraverso uno sciopero della fame a tempo indeterminato e di costruire pressione sul governo turco perché rispetti le proprie leggi e le norme giuridiche internazionali.


Quali sono le richieste delle attiviste e degli attivisti in sciopero della fame?

Le richieste comuni delle attiviste e degli attivisti in sciopero della fame hanno come obiettivo la rimozione dell’isolamento totale nei confronti di Abdullah Öcalan, presidente del Partito dei Lavoratori Turchi. Il 22 marzo 2019 è stata pubblicata una dichiarazione delle prigioniere e dei prigionieri politici con sette richieste. Nella dichiarazione viene esplicitato che lo sciopero della fame andrà avanti fino a quando le richieste verranno esaudite:

1. La legislazione attuale della Turchia afferma che il Presidente ha il diritto di ricevere regolarmente visite dei suoi famigliari. Questo diritto non deve essere soppresso.

2. Devono essere permesse visite regolari degli avvocati del Presidente sull’isola carcere di Imrali. Questo diritto non deve essere soppresso.

3. Nell’ambito della legislazione vigente, il Presidente ha il diritto di fare telefonate con i suoi famigliari. Inoltre ha il diritto di inviare e ricevere lettere e telefax. Questi diritti non devono essere soppressi.

4. Il diritto del Presidente di guardare la televisione, ascoltare la radio, ricevere giornali, riviste e libri che desidera, non deve essere limitato in alcun modo.

5. Gli incontri regolari del Presidente con gli altri detenuti presenti sull’isola non devono essere limitati.

6. Per garantire l’incolumità fisica e la salute del Presidente vanno create condizioni in cui siano consentite visite regolari da parte di medici indipendenti.

7. Perché il Presidente possa svolgere il suo ruolo per una soluzione democratica e pacifica della questione curda e per la democratizzazione del Medio Oriente, vanno rimossi gli ostacoli attualmente esistenti a questo proposito. Devono essere create le condizioni perché possa vivere e lavorare liberamente.


Perché Abdullah Öcalan è al centro dello sciopero della fame? Il precursore del Movimento di Liberazione Curdo, Abdullah Öcalan, dalla sua deportazione lesiva della legislazione internazionale nel febbraio 1999, si trova sull’isola carcere turca di Imrali. Per undici anni è stato l’unico prigioniero sull’isola – sorvegliato da oltre mille soldati. L’ultima visita dei suoi avvocati ha avuto luogo il 27 luglio 2011. Quindi da quasi otto anni gli viene negata qualsiasi assistenza legale (il 27 marzo 2019 è stata respinta la 801° richiesta di visita presentata dagli avvocati). Öcalan detiene così il „record europeo“ di detenzione senza accesso agli avvocati. Dopo l’ultima visita dei famigliari avvenuta l’11 settembre 2016, suo fratello Mehmet Öcalan è tornato a Imrali per la prima volta il 12 gennaio 2019 per un colloquio della durata di 15 minuti. La libertà di Öcalan è essenziale per una soluzione pacifica e politica della questione curda. Il comportamento dello Stato turco nei confronti di Abdullah Öcalan è sempre lo specchio della sua politica nei confronti della popolazione curda. Prima che i colloqui di pace tra Öcalan e rappresentanti dello Stato turco alla fine del luglio 2015 venissero dichiarati definitivamente conclusi, l’AKP già nell’aprile 2015 puntava a un nuovo isolamento totale di Öcalan. All’isolamento, a partire dal 5 aprile 2015, è seguita una guerra complessiva dello Stato turco nelle città del Kurdistan del nord. Öcalan continua ad essere molto influente. È riconosciuto come voce di pace e la società curda lo considera suo legittimo portavoce. Lo sciopero della fame vuole ottenere la fine dell’isolamento di Öcalan perché possa di nuovo impegnarsi per la pace in Turchia e in Medio Oriente.

Quante persone sono in sciopero della fame?

7 novembre 2018: Leyla Güven inizia il suo sciopero della fame nel carcere di Amed. Dal suo rilascio continua lo sciopero della fame nella sua abitazione.

Leyla Guven

21 novembre 2018: L’iscritto HDP Nasır Yağız entra in sciopero della fame a Hewlêr (Kurdistan del sud/Iraq del nord).

16 dicembre 2018: 331 prigionieri politici in 67 diverse carceri turche si uniscono allo sciopero della fame.

17 dicembre 2018: 14 attiviste e attivisti politici curdi, tra cui anche il co-Presidente della confederazione curda a livello europeo „Congresso della Società Democratica del Kurdistan in Europa“ (KCDK-E) Yüksel Koç, l’ex deputata HDP Dilek Öcalan e la giornalista Gülistan İke iniziano uno sciopero della fame a Strasburgo (Francia).

17 dicembre 2018: L’attivista curdo İmam Şiş entra in sciopero della fame in Galles.

13 gennaio 2019: L’attivista curdo Yusuf İba entra in sciopero della fame a Toronto (Canada).

13 gennaio 2019: L’attivista curdo Mustafa Tuzak entra in sciopero della fame a Duisburg (Germania).

15 gennaio 2019: La deputata HDP e co-Presidente del „Partito Democratico delle Regioni“ (DBP) Sebahat Tuncel e l’ex deputata HDP Selma Irmak entrano in sciopero della fame nel carcere turco di Kandıra.

27 gennaio 2019: L’attivista curdo Şiyar Xelil entra in sciopero della fame a Norimberga (Germania).

19 gennaio 2019: L’attivista curdo Hüseyin Yıldız entra in sciopero della fame a L’Aia (Paesi Bassi). 20 gennaio 2019: L’attivista curdo Hasbi Çakıcı entra in sciopero della fame a L’Aia (Paesi Bassi). 29 gennaio 2019: Gli attivisti curdi Ömer Bağdur e Cemal Kobanê entrano in sciopero della fame a Kassel (Germania).

1 febbraio 2019: Gli attivisti curdi Şivan Ağaoğlu e Sultan Yiğit entrano in sciopero della fame a Vienna (Austria).

20 febbraio 2019: L’attivista curdo Mehmet Ali Koçak entra in sciopero della fame a Ginevra (Svizzera) davanti alla sede delle Nazioni Unite.

1 marzo 2019: Lo sciopero della fame si estende a tutte le carceri turche.


Con questo, secondo rapporti dei media, sono in sciopero della fame circa 7000 prigioniere e prigionieri politici in carcere. Una commissione costituita da associazioni per i diritti umani che osserva la situazione, il 27 marzo scorso in una conferenza stampa ha parlato di crisi umanitaria nelle carceri turche.


3 marzo 2019: La deputata HDP Dersim Dağ e gli iscritti HDP Salih Cansever, İsmet Yıldız, Sevican Yaşar, Salih Tekin e Bilal Özgezer entrano in sciopero della fame.

8 marzo 2019: I due deputati HDP Tayip Temel e Murat Sarısaç e gli iscritti HDP A. Halik Kurt e Yusuf Ataş entrano in sciopero della fame.

14 marzo 2019: Le attiviste e gli attivisti Nahide Zengin, Mehmet Sait Yılmaz e Ali Poyraz a Londra aderiscono allo sciopero della fame iniziato dalla politica HDP Leyla Güven.

20 marzo 2019: L’attivista curdo e rifugiato politico in Italia Erol Aydemir entra in sciopero della fame a Cagliari.


Qual è la risonanza dello sciopero della fame? Mentre lo Stato turco è impegnato a impedire con la violenza ogni azione pubblica efficace legata allo sciopero della fame, in Europa prevale il silenzio. Sono sempre di più le persone che si uniscono allo sciopero della fame, tuttavia manca una percezione pubblica e politica. Anche se la Comunità Curda in Europa e in particolare i famigliari delle attiviste e degli attivisti in sciopero della fame, hanno dato vita ad innumerevoli manifestazioni e iniziative di sciopero della fame a staffetta, l’appello a stento trova attenzione nei media. Numerosi importanti rappresentanti della società civile, tra cui 50 Premi Nobel, scienziati, intellettuali e artisti di fama internazionale, hanno manifestato la loro solidarietà con lo sciopero della fame. Alcuni governi nazionali e regionali in Europa si sono già pronunciati positivamente rispetto alle richieste degli scioperanti, auspicando il rispetto dei diritti umani e della legislazione internazionale da parte della Turchia, ma ad oggi mancano azioni politiche concrete in grado di esercitare reali pressioni in questo senso.

AL FIANCO DI LEYLA GUVEN E DEI/DELLE COMBATTENTI KURDI IN SCIOPERO DELLE FAME SOSTENIAMO LA LOTTA DEL POPOLO KURDO - CONTRO ERDOGAN E IL SUO REGIME - LIBERTA' PER OCALAN E TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI


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