Sessismo, turismo e pastorizia: italiano medio turista alla sagra del porco in fiore.
Io viaggio per conoscere e confrontarmi, imparare e creare uno scambio. Mi preme dire che non è ANDANDO A FARE I TURISTI per una settimana l'anno che si conoscono altri popoli e culture. Caro Italiano, sappi che il turismo è stato pensato anche per te, per farti consumare sesso come se fosse uno spritz. Apparentemente è così che ci facciamo riconoscere in giro. In apparenza individui che nascondono il proprio disadattamento. Sono uomini e donne che spinti da certi impulsi apparentemente incontrollabili accettano di trasgredire, mettendo in atto comportamenti a volte in linea con le regole e le norme socio-culturali e altre volte trasgredendo le stesse, violando il rispetto e la libertà di chi ne è vittima.
Gli italiani sono superconosciuti per il turismo sessuale, perchè a casa certe "cose sessuali" non si fanno, anzi bisogna mantenere i valori tradizionali della famiglia (con la moglie non si fanno certe cose, con la zoccola si), ma quando poi si va fuori che tu sia in Nord Europa o Sud Est Asiatico, il maschio italiano all'estero cerca il cappuccino in cui pucciare il cornetto, e non importa poi più di tanto se sei poco più di una bambina ma hai già la passera distrutta da peni di uomini occidentali adulti che nel migliore dei casi ti hanno passato la candida (non è un mistero per nessuno il fenomeno del turismo sessuale, eh).
La molestia non è sfruttamento del sesso, ma come atto del tutto naturale per l'esemplare italico, è una delle più belle esportazioni che il made in Italy ci concede.
In un gruppo di cui faccio parte (italiani in danimarca) poco tempo fa una ragazza ha scritto un post in cui diceva "Una mia collega è stata molestata verbalmente e sessualmente da due italiani che sono venuti al ristorante dove lavoriamo. Erano perfino in compagnia delle mogli, quindi senza ritegno alcuno. Lei è scoppiata a piangere e non è più voluta tornare in sala. Se in questo gruppo sono presenti gli italiani di cui parlo, sappiate che fate schifo e se rientrate nel locale faremo partire la denuncia". Sono più di 10 anni che viaggio e vivo fuori dall'Italia e sono innumerevoli le volte che ho sentito, letto o assistito a questo genere di situazioni. Anche a me sono capitate cose del genere, per strada, da italiani che danno per scontato che possono molestare, perchè fa parte del divertimento del porco fuori sede. Vi faccio un esempio, l'ultima volta he mi è capitato di essere molestata per strada: poco tempo fa ero con due mie amiche a Shoreditch, quando un tizio con un palese accento trapanese che faceva il grand'uomo con un suo "amico" di colore, comincia a fare apprezzamenti abbastanza pesanti, con tanto di fischio e risucchio (chi ci suchi u babbaluci?). Dapprima non gli ho detto niente, ma poi ho sbroccato e gli ho risposto. Quello "ah ma sei italiana, scusa" e io "compà sono di Palermo (quindi ho capito ogni singola sfumatura della tua schifosaggine)" e lui ancora più scioccato che cercava le parole nella pozzanghera della sua mascolinità liquefatta, alchè siccome continuava a parlare a cazzo gli ho fatto "compà su i rui, a malafiura a facisti, vatinni a casa" (compare, sono le due, la brutta figura l'hai fatta, ora vai a casa). Che poi dalle dinamiche era palese come non fossero amici, ma l'italiano stesse cercando di impressionare l'altro. Approcciare un fruppo di ragazze e non beccarsi un vaffanculo pare li faccia sentire dei vincenti, dei maschi veri, veraci e potenti.
Io faccio finta di non essere italiana quando vado in giro, mi vergogno come una ladra del comportamento di certi (troppi) miei connazionali. Scusate ma certi quando vanno a fare "i turisti" (termnine aberrante figlio del sistema del consumo vacuo) riescono a fare veramente schifo e non se ne rendono conto, anzi pensano di essere simpatici. E non stiamo parlando delle scolaresche casiniste in alberghi e musei, parlo d uomini adulti che non hanno idea di come ci si comporti.
Il machismo fa male a tutt*
