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La pratica che l'artista introietta

Insegnare arte significa insegnare una pratica dionisiaca che comporta sempre la messa in discussione del proprio linguaggio visivo, la messa in gioco della propria soggettività; perchè ci si spende in prima persona per fare arte, ci si compromette con la materia (INTESA come campo di studio, ma anche nel senso fisico del termine).

L'artista si chiede per caso "è bello o brutto?"?. No. L'artista chiede se regge ad un impatto di credibilità di senso. Per arte possiamo intendere tutte quelle decostruzioni dei linguaggi assestati . E' una distruzione provvisoria di schemi (paradigmi) e di ricostruzione che porta ad un procedimento tendenzialmente infinito, biologicamente radicato nell'uomo. L'arte è forse la pratica più difficile da insegnare e trasmettere, è una pratica che l'artista introietta nel corso del tempo, fino a farla diventare parte della propria fisiologia, della vita quotidiana.

Una pratica di vita che scandisce e regola l'individuo, proiettandolo verso una sorta di autodeteminazione che mal si concilia con lo stato idiocratico, tecnocratico e capitalistico in cui non abbiamo scelto di essere immersi.

Lettura consigliata: Decostruzione filosofica dell'arte - Arthur Danto - Aesthetica edizioni


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