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The Islamic Veil

Ho recentemente visto questo video. Prima di iniziare a parlare, vorrei che ascoltaste Hanna

Yusuf a questo link

Io vivo a Manchester. Si sa che l'Inghilterra è un nazione che ha uno dei più alti tassi di immigrazione, retaggio delle politiche coloniali immagino. Oltretutto ho condiviso casa con mediorientali di qualsivoglia nazionalità: afgani, sauditi, tunisini, egiziani, siriani ecc.. e la questione femminile per me è sempre stata un punto fermo. Non mi sono fatta mancare anche le domande scomode a queste persone: alcuni si sono concessi del tempo per spiegare il punto d vista e parlare tranquillamente, altri invece sono scattati dalla sedia.

Qui in UK la fede coranica è una costante, Salvini potrebbe morirne. Pima di scrivere questo articolo (mio primo post nel blog) sono stata nella moschea più importante della città, ho visitato la parte dedicata alle donne e ho parlato con la moglie dell'Imam. Dico questo per sottolineare che le mie non sono opinioni nate dal sentito dire (come troppe volte leggo), ma impressioni personali che nascono dal contatto diretto con questa realtà.

Ho preso un opuscolo che si chiama "the Islamic Veil": quale documento più diretto se non gli opuscoli informativi della moschea? Devo essere sioncera, sono addolciti al miele.

Riporto letterlamente un verso del Qur'an (corano): "And say to the believing women that they restrain their eyes and guard their private parts, and they display not their beauty and ambellishments exept that which is apparent thereof, and that they draw their head covers over their bosoms, and that they display not their beauty and embellishmentsafe to their husbands."

Direi che parla da solo. Si da per assodato che la donna sia del marito, che viva in sua funzione, e che la sua bellezza gli appartenga, pertanto va messa sotto cassaforte per evitare che altri ne godano. Se parlate con qualsiasi musulmano vi dirà che coprire le donne pr loro equivale a proteggerle dagli altri uomini. Io mi sono permessa di insinuare che per non usare violenza o comunque atti fuori luogo su una donna, basta semplicemente autoregolarsi. La risposta è (come in qualsiasi maschilismo del mondo) che l'uomo è fatto così, ha delle necessità e degli istinti.

Insomma bestie senza coda e con pollice opponibile.

Questo video mostra solo come l'oratoria, la dialettica, siano doti importanti, ma che non bastano per tenere un discorso coerente.

Un altro passo dell'opuscolo dice "(...) they are recognized in society as individuals who are respected for their intelligence, personality ando academic achievment, rather for their physical beauty"

Quindi, come funziona? Se decidono di non usare il velo non vengono lapidate?? Se questa ritrovata dignità non è imposta ma è una libera scelta, non verranno ripudiate dalla famiglia? Certo, ci sono casi e casi, per questo sarebbe divertente fare la prova, l'esperimento.

La questione della mercificazione del corpo femminile non si combatte nascondendo le donne sotto un lenzuolo.

Non ci servono uomini che ci proteggano da altri uomini nascndendoci sotto un velo.

Ci servono uomini che facciano gli uomini, esseri pensanti con tutte le funzioni cognitive del caso (specialmente se lavorano nell'ambito della pubblicità) ed educati al rispetto e alla convivenza e non al possesso della donna (e parlo di ogni uomo sulla faccia della terra).

Vi consiglio caldamente al visione del film "Donne senza uomini" dell'artista, fotografa e regista iraniana (emigrata in America) Shirin Neshat. Qui sotto il trailer

Cara Hanna Yusuf, sta sparata te la potevi risparmiare.


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